Progetto “SPAIC - Cause dello spreco alimentare ed interventi correttivi”

Presentazione dei risultati finali del Progetto “SPAIC - Cause dello spreco alimentare ed interventi correttivi”

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Il Progetto di Ricerca SPAIC si allinea perfettamente agli obiettivi generali della Legge sugli Sprechi alimentari del 19 agosto 2016, e sceglie il “consumatore” come elemento focale su cui intervenire, al fine di individuare e correggere i comportamenti scorretti che causano lo spreco alimentare, attraverso la promozione di un'adeguata campagna di informazione, formazione e sensibilizzazione che guidi verso stili di vita corretti. L’ambito scolastico, quindi, è risultato una realtà concreta dove attuare il Progetto.

Le scuole che hanno collaborato con INAIL sono: IIS Brodolini di Pomezia, IIS Cine-Tv Rossellini e IIS Sant’Orsola di Roma. Il coinvolgimento attivo degli studenti ha offerto loro l'opportunità di realizzare un’esperienza all’interno di un luogo a loro familiare e punto di riferimento connesso alle specificità del territorio da essi vissuto. Il Progetto SPAIC pone lo studente come protagonista del percorso formativo fornendogli la conoscenza del tema guidandolo verso l’acquisizione della consapevolezza, e stimolandolo a proporre soluzioni innovative, creative ed efficaci circa il tema dello spreco alimentare. Inoltre, l’atteggiamento responsabile verso il cibo è stato proposto come aspetto collegato al rispetto del proprio stile di vita alimentare, del proprio e altrui benessere e del diritto di tutti ad una corretta alimentazione. Dallo specifico argomento dello spreco alimentare il progetto ha mirato a sensibilizzare gli studenti, rendendoli consapevoli che possono essere parte attiva del positivo cambiamento come futuri lavoratori responsabili (metodo "nudge").

I ragazzi stessi, con i loro mezzi, con i loro linguaggi e con la loro grande capacità comunicativa, hanno realizzato prodotti creativi per diffondere il messaggio sia all’interno delle loro stesse famiglie, sia tra i coetanei, diventando così messaggeri di cultura di corretti stili di vita, per la salvaguardia della loro salute e del mondo che li circonda. Cresce la necessità di “fare rete”, cioè di mettere insieme scuole, università, istituzioni, aziende e centri di ricerca per unire le forze e affrontare nuove sfide, a consolidare così il “sogno” di una società della conoscenza inclusiva e di una comunità di innovatori sociali diffusa a tutti i livelli.